Modifiche allo statuto dei diritti del contribuente: Agenzia delle dogane e contraddittorio preventivo

Nel quadro delle modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente, l’Agenzia delle dogane fornisce chiarimenti sul principio del contraddittorio nelle procedure di controllo della dichiarazione doganale (Agenzia delle dogane, circolare 17 gennaio 2024, n. 2).

Con le modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente, il legislatore ha inteso prevedere un più specifico e distinto obbligo al contraddittorio amministrativo introducendo l’art. 6-bis, rubricato “Principio del contraddittorio”, disponendo che tutti gli atti autonomamente impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria sono preceduti, a pena di annullabilità, da un contraddittorio informato ed effettivo ai sensi del presente articolo.

Per consentire il contradditorio, l’amministrazione finanziaria comunica al contribuente, con modalità idonee a garantirne la conoscibilità, lo schema di atto, assegnando un termine non inferiore a 60 giorni per consentirgli eventuali controdeduzioni ovvero, su richiesta, per accedere ed estrarre copia degli atti del fascicolo. L’atto non è adottato prima della scadenza di tale termine.

 

Contestualmente è stato abrogato il comma 7 dell’articolo 12 della Legge n. 212/2000 e conseguentemente la norma di interesse per l’attività doganale laddove era previsto che per gli accertamenti e le verifiche aventi ad oggetto i diritti doganali si applicano le disposizioni dell’articolo 11 del D.Lgs. n. 374/1990.

 

L’articolo 11 del D.Lgs. n. 374/1990, con riguardo alle operazioni di “revisioni di accertamento” dispone che dopo il rilascio al contribuente di copia del verbale delle operazioni compiute, nel quale devono essere indicati i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche posti a base delle irregolarità, delle inesattezze, o degli errori relativi agli elementi dell’accertamento riscontrati nel corso del controllo, l’operatore interessato possa comunicare, nel termine di 30 giorni decorrenti dalla data di consegna o di avvenuta ricezione del verbale, osservazioni e richieste che sono valutate dall’Ufficio doganale prima della notifica dell’avviso di accertamento.

 

A differenza di quanto previsto in precedenza dall’abrogato comma 7 dell’articolo 12 dello Statuto dei diritti del contribuente, il nuovo articolo 6-bis dello Statuto prevede un termine non inferiore a 60 giorni per consentire al contribuente la presentazione di eventuali controdeduzioni o per accedere ed estrarre copia degli atti del fascicolo. Il dettato, così come formulato, non contempla più esplicitamente il riferimento al termine derogatorio, di 30 giorni, previsto in materia doganale nell’art. 11 del D.Lgs. n. 374/1990.

 

In merito, tuttavia, l’Agenzia delle dogane evidenzia che le procedure di controllo doganale e, in particolare, la procedura di accertamento, sia per le operazioni cosiddette in linea che per i controlli a posteriori è regolata dalle norme del Codice doganale unionale anche per ciò che riguarda il contraddittorio e la relativa tempistica.

Tali norme unionali, dunque, prevalgono sulla disciplina nazionale.

 

Pertanto, qualora in fase di sdoganamento l’Ufficio intenda modificare in peius i dati comunicati dal dichiarante, trattandosi di una decisione sfavorevole a quest’ultimo è necessario garantire il contraddittorio. A tale fine, gli Uffici saranno tenuti a fornire all’operatore economico un termine pari a 30 giorni per l’eventuale invio di osservazioni e richieste.

Tale termine è da intendersi riferito a tutti i diritti oggetto dell’obbligazione doganale discendente dalla dichiarazione controllata stante il carattere unitario della stessa. 

 

In caso, poi, di controlli successivi all’accertamento della dichiarazione doganale, le Dogane ritengono che, pur essendo venuto meno il dettato del vigente articolo 12, comma 7 dello Statuto dei diritti del contribuente, permanga l’obbligo dell’Ufficio doganale di concedere a quest’ultimo un termine pari a 30 giorni (e non 60 come previsto dall’art. 6-bis, dello Statuto) dalla consegna o dall’avvenuta ricezione del processo verbale per la presentazione di eventuali osservazioni o richieste, con conseguente instaurazione di un contraddittorio endo-procedimentale.